“guercino. l’era ludovisi a roma, la mostra-evento organizzata a roma, nel suggestivo allestimento delle scuderie del quirinale, è una impresa della cultura italiana che non può che rallegrarci, innanzi tutto come cittadini. l’esposizione di importanti dipinti del grande maestro del “barocco romano” è certamente anche un motivo di vanto per chi l’ha reso possibile, il ministero della cultura in collaborazione con ales, e le curatrici raffaella morselli e caterina volpi. questo volume dà forma testuale e illustrata a una teoria di capolavori che guercino realizzò durante il suo soggiorno romano in quella che è considerata la stagione della sua maturità artistica”
[alessandro giuli, ministro della cultura]
“qui lottano sempre insieme la virtù e la fortuna… in tal modo il cardinale ferrarese guido bentivoglio, narrando le sue esperienze nella curia papale, tratteggia la particolare condizione che caratterizza la roma del suo tempo. nel complesso e mutevole scenario della capitale pontificia, dove le forze in gioco erano tante, ci voleva rapidità e audacia per destreggiarsi in quel costante agone tra virtù e fortuna. lo sapevano bene l’anziano gregorio xv e il giovane cardinale ludovico, che avevano fretta di realizzare progetti ambiziosi sia sul versante ecclesiale e diplomatico, sia in campo artistico e culturale. e lo capì pure il guercino, che colse al volo l’occasione della sua vita, trasferendosi a roma al servizio dei ludovisi. anche per questo ci fu una singolare sinergia tra i committenti e il pittore: i primi furono capaci di attuare una formidabile strategia comunicativa circondandosi di ‘elevati ingegni’ e compiendo imprese artistiche e collezionistiche innovative; il secondo riuscì a interpretare al massimo livello gli intenti dei suoi protettori e a primeggiare nel complicato panorama pittorico di roma”
[alessandro zuccari]