la sensualità di molte immagini che decoravano gli spazi domestici e pubblici dell’antica pompei ha incuriosito, stupito, a volte imbarazzato gli osservatori moderni sin dall’inizio degli scavi scientifici nel sito vesuviano. l’onnipresenza di immagini erotiche e sensuali in tutti gli spazi e le sfere della vita viene a volte spiegata con l’approccio radicalmente diverso che il mondo pagano avrebbe avuto nei confronti dei piaceri dei sensi.
erotismo e sensualità non erano temi dell’arte romana ai tempi della prima repubblica. con l’espansione del potere romano, però, i romani vennero in contatto con culture artistiche che riservavano a tali aspetti un posto infinitamente più centrale, in particolare quella greca. ciò che vediamo a pompei, dove gli spazi di una città romana si possono analizzare nel loro complesso, è dunque l’esito di un lungo processo di appropriazione e selezione, nel quale non mancarono mai momenti di resistenza e tensioni. sarebbe sbagliato voler vedere nell’immaginario erotico e sensuale di pompei un semplice riflesso della vita quotidiana “sensuale” nella città antica.
la mostra porta in uno stesso luogo opere provenienti dai depositi del parco archeologico a pompei, a oplontis e a stabia, che mostrano sia diversi soggetti a contenuto sensuale ed erotico presenti a pompei (da immagini mitologiche a scene di vita quotidiana), sia la varietà dei supporti e delle tecniche in cui tali soggetti trovarono concretamente espressione, dal grande affresco parietale fino alla lucerna, dalla scultura fino all’oggetto di arredo. [maria luisa catoni, gabriel zuchtriegel]
catalogo ufficiale della mostra presso il parco archeologico di pompei
dal 21 aprile 2022 al 15 gennaio 2023
vedi la guida junior